Presentazione dell'edificio di Corporea @ Città della Scienza

Città della Scienza, pronto l’edificio di Corporea, il primo museo italiano dedicato al corpo umano: dopo 10 anni di lavori (e varie interruzioni), la struttura di Coroglio inaugura la prima parte della rinascita. Domani il taglio del nastro con il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. A dicembre il museo aprirà al pubblico, con il planetario tra i più grandi d’Italia e un percorso nel corpo umano tutto tecnologico.

I bandi di gara sono in chiusura, il professor Vittorio Silvestrini sta lavorando personalmente all’allestimento e al reperimento degli strumenti scientifici ma sovraintende anche ai lavori. Ogni giorno è nel palazzo, controlla lo stato delle opere. Ventuno milioni di investimento, più 5 per i contenuti.

Insomma, a 3 anni dall’incendio dello Science Centre, che resta con il suo scheletro incendiato proprio di fronte al nuovo palazzo di 3 piani, qualcosa si muove. La ricostruzione è ancora ferma, anche se le procedure per l’avvio dei lavori vanno avanti. Nei prossimi giorni si terrà la conferenza di servizi, si spera di far partire le gare internazionali entro l’estate. L’obiettivo è concludere i lavori entro il 4 marzo 2018 e riaprire lo Science centre a 5 anni dall’incendio.

Per ora i 5mila metri quadrati progettati da Massimo Pica Ciamarra e Associati e realizzati da Paco costruzioni sono pronti. Qui si concentrerà tutta la voglia di rivedere le frotte di bambini che affollavano il planetario, quello che nel rogo del marzo 2013 si è sciolto goccia a goccia, dentro una struttura d’acciaio rimasta intatta.

Ora quella cupola rimasta così famosa nel ricordo dei piccoli, soprattutto, che ci vedevano il cielo, i pianeti, le stelle e le proiezioni in 3D, tornerà a vivere. Completata la cupola d’acciaio, che si staglia netta nel giardino, vicino al palazzo che ora ospita la Fondazione Idis e prima era (e lo è ancora) la sede dell’incubatore d’impresa. A pochi metri, l’anfiteatro in mattoncini rossi da 1.200 posti, rimasto ingabbiato dal 2006 (data d’inizio dei lavori) e mai più sfruttato. Tutt’intorno, lo spazio per le fontane. All’interno del palazzo, tutto riporta con la mente alla vecchia Città della Scienza, con le mura colorate, le lampade di design, le colonne basse e i pavimenti color ardesia in perfetto stile post-industriale.

Corporea sarà collegato alla Sala Newton (dove ora si è trasferita tutta l’attività) e i due edifici (il vecchio Science Centre e il nuovo museo del corpo) saranno messi in contatto da una passerella in acciaio, pronta già entro la fine dell’anno.

Scale mobili e ascensori collegano i quattro livelli. Al terzo piano, lo spazio per incubatore di imprese biomedicali, all’ultimo uno spazio polifunzionale per mostre temporanee ed eventi. È qui che due terrazzi offrono una vista spettacolare su Coroglio, sembra di toccarla con un dito. Il mare, il pontile di Bagnoli, parte del golfo, entrano di prepotenza anche nelle vetrate del palazzo, progettato con aperture laterali proprio per sfruttare la fantastica visuale.

Dalle terrazze messe a nuovo si vede chiaramente lo scheletro del museo incendiato, con le macerie ancora da rimuovere. Un monito che la nuova avventura non potrà cancellare. (Articolo tratto da Repubblica)