Cosa devo (o non devo) fare? Neuropsicologia dei Lobi Frontali

Luigi Trojano Luigi Trojano 24 ottobre 2025

Il webinar "Attualità terapeutiche delle patologie neurodegenerative", tenuto dalla Proforessa Marina Melone, offre una panoramica approfondita sulle principali sfide e progressi nel trattamento delle malattie neurodegenerative, con particolare attenzione a malattie come Alzheimer, Parkinson e Huntington. Viene quindi splorato in dettaglio il concetto di neurodegenerazione, analizzando i meccanismi biologici alla base della morte neuronale, come l'accumulo di proteine tossiche, lo stress ossidativo, le disfunzioni mitocondriali e l'infiammazione cronica. Viene sottolineata l'importanza della combinazione di fattori genetici e ambientali nel determinare la predisposizione e la progressione di queste patologie.

Nel corso del webinar, vengono illustrati i trattamenti attuali, che includono terapie farmacologiche principalmente sintomatiche, approcci riabilitativi e strategie volte a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Particolare attenzione viene dedicata alle terapie emergenti, come l’uso di anticorpi monoclonali, la terapia genica tramite CRISPR-Cas9 e l’impiego di cellule staminali pluripotenti per favorire la rigenerazione neuronale, e discute anche l’applicazione di nanotecnologie per ottimizzare la somministrazione dei farmaci e ridurre gli effetti collaterali, evidenziando l’importanza di approcci terapeutici personalizzati.

Un altro punto centrale trattato riguarda i biomarcatori, fondamentali per selezionare i pazienti più idonei a determinati trattamenti e per monitorare la progressione della malattia. L’analisi dei biomarcatori genetici, biochimici e di imaging consente di sviluppare strategie di medicina 4P (prognostica, preventiva, personalizzata e partecipata), adattando le terapie alle caratteristiche individuali del paziente e aumentando l’efficacia degli interventi.

Il webinar affronta inoltre l’importanza dei fattori protettivi, come l’attività fisica, l’impegno cognitivo e sociale e la cosiddetta “riserva encefalica”, che possono ridurre il rischio di declino cognitivo e sottolinea il legame tra salute individuale e sostenibilità ambientale, evidenziando come un approccio integrato alla prevenzione e alla cura possa contribuire a una migliore qualità della vita sia per le persone sia per la società.